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Il Santo del Giorno: 2 gennaio

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Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Il Santo del giorno

2 Gennaio

Nome: BASILIO

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SAN BASILIO MAGNO – vescovo (329-379)

“O Dio che hai illuminato la tua Chiesa con l’insegnamento e l’esempio dei Santi Basilio e Gregorio di Nazianzio, donaci uno spirito umile e ardente per conoscere la tua Verità e attuarla nella vita”.
Basilio, aveva grandissime doti: intelligenza, bontà, energia, equilibrio.

Nato a Cesarea nel 329, era figlio e nipote di santi. Studiata la dottrina cristiana sotto la guida del padre, la approfondì a Costantinopoli e ad Atene – dove appunto si legò d’amicizia con Gregorio di Nazianzio.

Monaco a 28 anni, volle che il monachesimo, opera tutta di Dio, esercitasse un influsso nel mondo. Coltissimo, voleva che i giovani fossero colti per servire meglio Dio e gli uomini, in una meravigliosa sintesi di preghiera-contemplazione e di azione.

A 40 anni diventò Vescovo della sua città natale (in Turchia) e difese la sua diocesi dall’invadenza dell’imperatore. Predicatore eloquente, richiamò i cristiani alla pienezza dei loro doveri e i ricchi ad aver cura dei più poveri, per i quali, con il suo senso organizzativo, fondò una vera città, con scuole, laboratori, ospedali, ospizi.

Con Papa Damaso e l’imperatore Teodosio, lottò e vinse l’eresia degli a-riani. Fu uno dei quattro grandi dottori della Chiesa Orientale. Morì a 49 anni. Per la sua grandezza, fu detto “magno”.
Gregorio, nato nel 330 anche lui in una famiglia di santi, intelligente e fervido di cuore, era portato alla solitudine e alla contemplazione.

Ad Atene, per gli studi, conobbe il futuro imperatore Giuliano, l’Apostata, ma si legò in amicizia con Basilio. Consacratosi a Dio in castità e povertà, avrebbe trascorso la vita nella preghiera pura, se non fosse stato chiamato a diventare Vescovo della sua città natale, Nazianzio. In seguito, diventò Vescovo di Costantinopoli, lì inviato dall’Imperatore Teodosio per convertire gli ariani alla vera fede.

Costoro lo accolsero a sassate, ma Gregorio si fermò fuori dalle mura della città, in una piccola chiesa e di lì avviò la sua opera di conversione e di pacificazione che condusse a compimento.

Umanista, cristiano, difensore specialmente della divinità di Cristo, nel 381, a nome del Papa Damaso presiedette il Concilio di Costantinopoli. Morì a Nazianzio nel 390, e fu detto “il teologo”.

 

 

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