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LA FISICA AL SERVIZIO DELLA NUMERICA, di Fabarri

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Se tutte le branche della scienza registrano continui e sempre maggiori progressi, raggiungendo traguardi per lungo tempo ritenuti pressoché inaccessibili, non vi è ragione di supporre che anche la scienza numerica, con particolare riguardo alle estrazioni del lotto, non debba fare importanti passi avanti nello studio e nella interpretazione delle complesse leggi che ne regolano l’evoluzione. Chi si occupa seriamente della materia ha anzi motivo di constatare e convincersi sempre meglio che molte credenze ed opinioni del passato sono destinate a tramontare definitivamente; e tanto per mettere un punto fermo, alla luce degli studi e delle esperienze compiute, si può oggi dire che il mito della assoluta indipendenza delle estrazioni è stato superato e cancellato come una pura astrazione: del tutto avulsa dalla realtà accertabile e misurabile.

Nella vasta gamma delle ricerche e delle analisi rivolte a cogliere i nessi e le correlazioni fra gli eventi numerici un posto di speciale importanza va assegnato, secondo noi, alla ciclometria, cioè a quel concetto e metodo che considera i numeri via via uscenti dalle urne quali elementi che compongono figure geometriche iscritte in un cerchio.

Ma la ciclometria comprende anche un altro aspetto per il quale si giova dell’ausilio di un noto principio di fisica, che noi abbiamo recentemente applicato al movimento estrattivo.

Questo principio stabilisce che, se un corpo o avvenimento è soggetto alla sollecitazione di due o più forze, insieme operanti, l’effetto che esso ne riceve è uguale alla somma (algebrica) dei valori delle suddette forze. Nel nostro caso, l’avvenimento è rappresentato dalla sortita consecutiva di due numeri (ambo unito) E le forze che su esso agiscono sono le tendenze dei valori medi in senso sommativi e differenziale. Cerchiamo di rendere il concetto con parole più semplici.

La matematica ci insegna che, considerate tutte le coppie comprese fra i 90 numeri, la media delle differenze è data dal valore 30,33.

Poiché si parla di medie, ne consegue che, se una somma ha un valore inferiore all’indice medio 91, dovrà esserci anche un’altra coppia in cui valore sommativo è superiore a quello della prima coppia.

In altri termini, dato che il valore medio è 91, indubbiamente dovrà esserci una forza o tendenza per cui questo valore viene realizzato, e ciò chiaramente potrà verificarsi in un solo modo, ossia producendo delle coppie o ambi nei quali le somme attuano una compensazione con le somme di altre coppie o ambi.

Il medesimo principio vale naturalmente per la media delle differenze.

Noi vediamo dunque, in base a questa impostazione, che se un ambo registra valore di somma e di differenza inferiore o superiore agli indici medi, esso sarà inevitabilmente soggetto all’effetto combinato delle due tendenze di cui abbiamo parlato, cioè di quella che riguarda la media delle somme e di quella relativa alla media delle differenze.

Per calcolare la modificazione che l’ambo tende a subire si deve quindi operare la somma algebrica dei valori necessari a integrare le medie. Dobbiamo però aggiungere un altro particolare.

Se noi disponiamo i numeri, presi a coppie, sulla circonferenza del cerchio, vediamo facilmente che le tendenze integratrici (sommativa e differenziale) operano descrivendo sulla circonferenza dei movimenti, che coincidono evidentemente con gli spostamenti che i numeri dell’ambo preso in esame di volta in volta registra per effetto delle forze che tendono a fargli raggiungere i valori medi.

Occorre infine tener conto di un’altra cosa.

Se si opera col criterio della differenza circolare, ossia di quella che ha per limite

45, ne risulta che i movimenti portati dalle differenze comprese da 1 a 45 sono nel senso orario, vale a dire conforme a quello delle sfere dell’orologio; mentre i movimenti portati dalle differenze superiore a 45 sono necessariamente nel senso antiorario.

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E ciò introduce nei calcoli il metodo algebrico, poiché si assegna il segno + ai movimenti in senso orario ed il segno – ai movimenti in senso antiorario.

Ed ora cerchiamo di rendere l’idea con un esempio.

Se al numero 19 vogliamo aggiungere 43, cioè significa che dobbiamo spostare di

43 posti in senso orario, raggiungendo, come è chiaro, il numero 62 (19+43=62).

Nel caso invece che vogliamo aggiungergli il valore 64, dobbiamo tener conto che questo numero è superiore a 45 e per conseguenza occorre che ne calcoliamo prima il complemento a 90, cioè operare: 90-64=26.

Dato che 19+64=83, e poiché questo 83 si trova a distanza di 26 in senso antiorario dal numero 19, diciamo che questa differenza 26 va scritta col segno meno (-).

Similmente si opera in tutti i casi seguendo la regola che i movimenti compresi entro 45 devono essere calcolati col segno + e quelli superiori col segno meno (-). Così si presentano le occasioni di dover calcolare le somme col criterio algebrico ed ottenere quindi il vero risultato o effetto che ogni numero considerato subisce di fronte ai valori sommativi e differenziali di integrazione.

Ci siamo così limitati a formare un cenno esplicativo del principio fisico e del metodo ciclometrico che noi adottiamo per calcolare il movimento da imporre volta per volta ai numeri presi in esame e quindi ricavarne le indicazioni degli ambi che tendono ad essere estratti.

Nelle numerose e varie esperienze compiute secondo questo nuovo metodo metrico abbiamo registrato positivi e brillanti risultati pratici.

Indicazioni di gioco dalle estrazioni del lotto di oggi 09/12/2016

Milano 45.48 ambata e ambo

per ambo e terno 45.48.90.3

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