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LO SCONGIURO PER LA SIBILLA

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LO SCONGIURO PER LA SIBILLA

Questo scongiuro, secondo il parere del gran Maestro Pico della Mirandola (che dicesi ne sia stato l’inventore) dovrebbe farsi da un solo individuo; ma per non cimentar di troppo l’idea superstiziosa, dice il gran Maestro, ciò potrà farsi anche da tre individui; non però più di tre, poiché’ è cosa già vista e provata, che questa difficile e sofisticata Indovina non degna mai dei suoi responsi se non uno, o tre individui.

Ciò premesso, è da avvertire che colui, o coloro che si appigliano a far questo scongiuro, debbono anzitutto farsi un animo superiore ad ogni superstizione, e togliersi ogni ubbia di apparizioni, poiché in tale scongiuro non ha veruna influenza il soprannaturale, ed è cosa appoggiata soltanto alla più raffinata e scrupolosa osservazione di fenomeni, che sono già a portata della umana Natura.

Procedimento

Per far dunque questo scongiuro, o in uno solo od in tre, come si è detto, deve tenersi il modo che appresso:

Deve cominciarsi all’ora precisa della mezzanotte; il locale dev’essere in luogo appartato e sotterraneo, od una cantina parata a nero, con un tavolino in mezzo, coperto pur questo di nero, e sopra i due angoli di questo in diagonale due candelieri con candele di cera gialla; sugli altri due angoli, carta, penna e calamaio da uno; dall’altro libri sparsi in confusione, sacri e profani: libri cioè d’Orazioni, Romanzi, Storie, ecc.

Nel mezzo poi del tavolino deve situarsi un vaso che sia, pieno di foglie di qualunque albero o frutto, e queste possono essere secche o fresche, a seconda della stagione. 

Il comportamento

In ciò sta tutto l’occorrente per far questo scongiuro. Ora convien dire come si debba contenere colui o coloro che si accingono a farlo.

Poco innanzi mezzanotte, cerchino di trovarsi già al posto, quivi introdottosi con un solo e semplice lume a mano ben coperto con qualche cosa di scuro perché spanda poca luce, e si terrà acceso in un angolo del locale per tutto il tempo che durerà lo scongiuro.

Scoccata appena mezzanotte, si accenderanno tre moccoli gialli, quanti sono i componenti lo scongiuro, e al lume di questi si leggerà una cartina, che ciascuno avrà già preparata e copiata, ovvero imparata a memoria, in cui si leggerà la seguente invocazione, e si reciterà adagio, adagio, ed a voce bassa e cupa, concepita come appresso, avvertendo che nel recitarla, se è uno solo starà in piedi al centro del tavolino, se sono tre, il capoccia starà sempre al centro e gli altri due ai lati.

L’invocazione

          Salve, o Tu, che del Teucro Campione

            Coi responsi il desir ne appagasti,

            Cui d’Averno la via dimostrasti,

            Fida scorta gli fosti sin la’

 

          Da noi(me) pure, invocata, rispondi;

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            Ma i responsi fatidici, strani,

            Sieno in cifre, che i numeri arcani

            Ci (mi) rivelin, che l’urna dara’.

         

           Mite scendi, ed al senso mortale

            Mite sia l’espression de’ tuoi detti,

            Ne’ da te sieno i voti reietti

            Di chi onore al tuo Nume fara’. 

 

La pausa del silenzio

Compiuta questa prima invocazione, dal componente lo scongiuro situato a sinistra, si accenderà col proprio moccolo la candela dal suo lato, e si farà una pausa di cinque minuti nei quali si osserverà un religioso silenzio; indi si diverrà alla seconda ripetizione delle strofe anzidette col sistema della prima, e compiuta pur questa, dall’individuo a destra si accenderà l’altra candela; ciò fatto, si aspetteranno i soliti cinque minuti in silenzio, indi si ripeterà per la terza ed ultima volta l’invocazione.

Terminata che sia, dopo breve pausa si spengeranno moccoli e candele, e al fioco barlume soltanto del lumicino a mano (sempre acceso e coperto nell’angolo del locale), dal capoccia dello scongiuro si prenderà il vaso situato nel mezzo del tavolino, e, riversandolo, si spargerà sul tavolino stesso tutte le foglie che racchiude in confusione con quanto altro è sopra, carta, penne, calamaio, libri, ecc., e piano, piano, silenziosi e senza punto alterarsi, di là si partiranno.

Conclusione

Alla mattina, tornati sul luogo dello scongiuro, esamineranno dapprima accuratamente la posizione di tutto quanto è sul tavolino, e dalla confusione degli oggetti, cercheranno trarre, se esiste, l’idea della cifra numerica; indi non riscontrandone alcuna, si porranno a fare un minutissimo e scrupolosissimo esame sopra ciascuna di quelle foglie, in alcuna delle quali troveranno espressi, o cabalisticamente decifrati, i numeri da giuocarsi.

Attenzione, fina osservazione, e la riuscita è sicura.

LO SCONGIURO PER LA SIBILLA

Indicazioni di gioco dalle estrazioni del lotto del 07/07/2022

Cagliari ambata 56

Per ambo e terno 

56.15.79.75

 

UN REGALETTO SIBILLINO

                  Con sette lettere – Sibilla e’ scritta

                  Sette moltiplica – per quanto ditta

                  L’intero computo – dell’Estrazione

                  Che sorti’ l’ultima. – A tale unione

                  Di cifre avutane – in resultato,

                  Un sette aggiungivi, – e ti fia dato

                  Aver dei numeri – che certi sono,

                  E che oggi recati – Sibilla in dono!

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