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Il Santo del Giorno: 24 dicembre

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Il Santo del Giorno si propone di essere una rassegna quotidiana sulla storia dei Santi, contenuti all’interno del Calendario Vaticano e custoditi nella memoria della Chiesa.

Narrazioni di maestri di vita cristiana di tutti i periodi storici che, come fari luminosi, illuminano e orientano il nostro cammino.

Il Santo del giorno

 

24 Dicembre

Nome: IRMA

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S.ta IRMA
Vergine († 710)

La tradizione dice che Irma e Adele erano sorelle, ambedue figlie di San Dagoberto, Re di Austrasia. Anche S. Irma rivestì una parte simile a quella della sorella, in un paese che, tra il VII e l’VIII secolo, era tutto un fervore di iniziative missionarie e di fondazioni monastiche.

La tradizione dice che Irma era stata fidanzata al conte Ermanno, ma che il promesso sposo morì prima delle nozze. Sant’Irma restò così fanciulla, ed entrò in religione sotto la Regola Benedettina. Presso Treviri, ella fondò il monastero di Oeren, di cui, col tempo, divenne Abbadessa.

E come Sant’Adele era stata la benefattrice di San Bonifacio, Irma fu la benefattrice di San Willibrordo, un monaco inglese, il quale prima di San Bonifacio tentò di evangelizzare la regione della Frisia insieme con altri monaci inglesi e con l’approvazione del Papa Sergio I.

Si narra infatti che una severa pestilenza mietesse molte vittime nella zona, diffondendosi anche nella clausura del monastero guidato da S. Irma. Quando San Willibrordo giunse a Treviri, le sue ferventi e degne preghiere valsero a liberare la città dal mortale contagio.

Commossa e grata davanti a tale testimonianza di santità, l’Abbadessa Irma fece dono al monaco del territorio di Echternach, con alcune costruzioni religiose.

Ad Echternach, San Willibrordo creò così uno dei più gloriosi monasteri della Renania, centro e motore delle fatiche apostoliche sue e dei suoi monaci, il cui principale obiettivo fu la conversione dei danesi.

La Santa Abbadessa di Oeren seguitò ad aiutare il Santo missionario di Echternach, sia con l’invisibile, ma potentissimo, mezzo della preghiera, sua e delle altre monache, sia con i necessari mezzi materiali.

Tra queste benefiche occupazioni, Irma morì, verso il 710. Era la vigilia di Natale, lo stesso giorno nel quale, secondo la leggenda, sarebbe morta alcuni anni più tardi Sant’Adele, considerata, a torto o a ragione, sua sorella.

 

24 Dicembre

Nome: ADELE

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S.ta ADELE
Abbadessa (VIII sec.)

Adele era una vedova, fattasi monaca benedettina e diventata Abbadessa del grande monastero di Pfalzel, presso Treviri. Vi era giunta dopo una lunga vita nel mondo.

Era entrata nel monastero da lei fondato, dopo la morte del marito, Alberico, nobile e potente nella sua terra. Sembra addirittura che Adele fosse figlia di Re Dagoberto II, personaggio quasi proverbiale in Francia, onorato anch’egli dalla Chiesa, con il titolo di Santo.

Nel monastero era spesso ospite il nipotino della Santa Abbadessa, ragazzo sveglio e vivace. Si chiamava Gregorio, e poiché conosceva il latino, fu incaricato di leggere ad alta voce mentre le monache sedevano nel refettorio. Un giorno del 722, passò dal monastero Bonifacio, l’apostolo della Germania, reduce dalla sua prima missione in Frisia.

Venne accolto e ospitato, per quanto non fosse conosciuto. E mentre era a mensa nel refettorio, il fanciullo Gregorio lesse una bella pagina latina, tratta da un testo sacro. Finita la lettura, Bonifacio si avvicinò al nipotino dell’Abbadessa, per fargli i suoi complimenti.

“Hai letto molto bene, ragazzo. Se hai capito ciò che leggevi. Dimmi che cosa hai capito. Spiegami nella nostra lingua ciò che tu hai letto”. Gregorio non aveva afferrato il senso del testo. Allora Bonifacio spiegò a lui e anche all’Abbadessa sua nonna e a tutti i presenti il passo latino con tanta chiarezza, lo commentò con tanta penetrazione, da lasciare meravigliati tutti gli ascoltatori.

Più colpito di tutti ne restò Gregorio, il nipote di Sant’Adele; colpito al punto di non volersi più staccare dallo sconosciuto predicatore. Invano Sant’Adele lo esortò a rimanere, lo sconsigliò di affrontare l’ignoto. Sulle preoccupazioni della nonna, finì per prevalere l’intuito della Santa, che lasciò partire il ragazzo al fianco dello sconosciuto missionario.

Questo Gregorio, cresciuto in età e in sapienza, sarebbe stato uno dei migliori discepoli di San Bonifacio. Divenne Vescovo di Utrecht. Più nebulosa resta invece la storia della nonna, Sant’Adele: ella sarebbe morta di lì a poco, nel monastero.

 

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